sabato 20 marzo 2010

Ennesimo Buco Nell'Acqua. SPLASHHH.


Siiiii, lodatemi. Lo sooo, sono grande. Già, sono davvero una ragazzina con le palle. Non è da tutti eh, no no.
Sono più forte di quanto pensassi. Riesco a fare una faccia da culo di fronte a una figura di merda enorme come questa e ho controllo sulle mie emozioni. Insomma riesco a credere e a far credere che sto bene. Anche se la sconfitta mi brucia, il confronto mi schiaccia, la vergogna mi opprime risco a tenerlo per me quel tanto che basta per non esplodere. Ora so che almeno l'erasmus è servito ad indurirmi un pò, a curare la mia ipersensibilità. Nonostante questo, quando è notte, quando tutto è silenzioso e vuoto, quando non riesco a dormire, quando prendo in mano il cellulare, scorro la rubrica e vedo che non c'è nussuno a cui potrei telefonare per dirgli: "ehi, mi sento sola, parlimo un pò?", bhe, è qui che crollo. Sapere di non avere nessuno che sia dalla mia parte e solo dalla mia, mi distrugge. E so benissimo che questa sensazione di predita non sparirà tanto in fretta quanto una cotta non corrisposta. Non capisco perchè da più di un anno tutto segue lo stesso identico copione: io di giorno in giorno sempre più gasata che pregusto una gioia futura, una piccola frattura che sembra insignificante, la frattura che si allarga enormemente ma che potrebbe essere ancora sanabile, la frattura che si estende ad ogni ambito, ormai talmente ampia che non riesco neanche a comprenderne tutte le parti. Ed io che mestamente mi faccio da parte, ridimensiono il mio ego che aveva appena appena alzato la testa, taglio le gambe alla mia autostima e me ne torno al mio posto, tranquilla. Tanto, non è successo niente.
Inizio a pensare che il tempo sia ciclico. Che io sia condannata a rivivere la stessa esperienza all'infinito finchè in un modo o nell'altro non pongo fine alla cosa. Forse non valgo abbastanza. Forse nessuno si darà mai la pena di combattere contro questa maledizione insieme a me. Forse non ho abbastanza visibilità, non emergo, non spicco, le parole che mi escono dalla bocca sono solo banali convenevoli, non interesso,  non riesco a collegare la mia apparenza sciocca a tutto il mare di pensieri interessanti che c'è dietro. Riassumendo, gli altri non si accorgono di me. E' semplice fargli credere che io stia bene se tutte le cose che covo nel profondo restano così invisibili. Possibile che mi crediate così vuota come sembro?  Verrà mai in mente a qualcuno di prestarmi attenzione quel tanto che basta per vedere cosa c'è dietro? O meglio, qualcuno sarà mai tanto interessato a me da provarci?

sabato 6 marzo 2010

Tante care cose

E quindi niè, so tornata. Cioè,non posso dire praticamente niente su questo erasmus perchè è ormai un ricordo fumoso e sfilacciato sempre più sbiadito... e mi chiedo come sia possibile visto che ero ancora a Vienna meno di due settimane fa. Forse è colpa della auto-forzata astinenza da internet per una settimana (e dico una SETTIMANA, una settimana intera! non succedeva dalle medie, forse) lo shock è stato troppo grande e ho dimenticato tutto. E quindi quando la gente mi chiede la fatidica domanda (odiosissima domanda del cazzo) "come è andata in erasmus"? le mie risposte sono, invariabilmente:
-Bene, benissimo
-Bene ma faceva taaaanto freddo
-Bene,sono stata al concerto dei Placebo U.U ( cazzo c'entra?!)
Ah e poi ricordo vagamente di essere stata 3 mesi con un rastaman senza rasta. Credo sia successo davvero perchè ho appena trovato una sua mail sulla posta. Dovrei rispondere? ma anche no...
Ah e poi ho avuto un'infatuazione seria seria, salvo poi scoprire che non riesco ad innamorarmi più se l'altro non si mostra particolarmente interessato a me. E ciò è decisamente utile per evitare inutili complicazioni. Grande Chià, un passo avanti.
Poi ricordo il viaggio in treno, papà venuto a prendermi a Bologna che dopo più di un quarto d'ora che ci eravamo rivisti mi da un buffetto sulla guancia e mi fà "ciao!"( grande vecchio, sei quasi un padre per me...)
Ricordo di aver passato due o tre giorni a casa cercando di sfuggire alle insinuazioni di MMmadre che puntavano a farmi ammettere che l'erasmus è stato un inutile spreco di soldi (taaaanti soldi).
Ricordo Rory-chan che mi ha fatto:"vuoi venire da me a Pisa sabato?" e in quel momento ricordo di aver avuto una strana sovrapposizione di immagine tra la sua figura e quella di una certa tizia a braccia aperte vestita di bianco e celeste con tanto di cascata di luce salvifica e aureola.
Ricordo Pisa, le piazzette, la folla del sabato sera, la torre,la casa di Rory, Susy, il raga di Susy, gli amici del raga di Susy (ma allora ragazzi così belli esistono, esistono sul serio, non sono solo fotomontaggi al photoshop!)ricordo di essere stata un sacco bene e di aver preso il treno per Perugia in preda ad
una gioia, un'agitazione e speranza che non sono proprio da me.
Lo smarrimento di essere alla stazione di Pg e di non ricordare quale cazzo di autobus porta in centro ne i nomi di vie e piazze, il dover chiedere informazioni con un'impassibile faccia da culo spacciandomi per una novellina...
Ricordo di aver pensato:"whoa, sarebbe proprio figo scoppiare a piangere di gioia quando rivedo le mie amiche, come nei film!" e ricordo che abbracciandole un paio di lacrimucce stavano per uscire seriamente, senza nessuno sforzo per sembrare davvero felice.
Ricordo di essere rientrata in casa per la prima volta da settembre e di aver vissuto uno stranissimo contrasto interiore per averla ritrovata così diversa così carina e così accogliente come prima. C-A-S-A.
Ho rivissuto le chiacchierate intorno all'enorme tavolo della sala mentre prepariamo pranzo o cena insieme alle coinque e le risate di Glò e le domande strane di Giù, il suo stranissimo rapporto con internet (si si, dopo te lo faccio usare!) il fatto che nessuna alla fine ha voglia di sparecchiare... la mia camera, che da lunedì sarà la "nostra" camera, con l' evidente presenza del vissuto di qualcun'altro, niente affatto invasiva come temevo.
Uscire la sera, al freddo Perugino, i soliti 2 o 3 pub, le scalette, l'odore di fumo, i manifesti dei Karashow per terra sulle scalette, una battuta di Chiara che aveva a che fare con " andiamo,Domus, palco, pomodori marci etc..." Lo Star Shop e l'odore di carta e inchiostro sempre uguale, la feltrinelli sempre enorme, le lezioni, l'imbarazzo di non sapere quelle lingue che invece dovrei sapere, l'ufficio erasmus ed i soliti casini burocratici, la mia metallara preferita, il suo corso di fumetto e TADAAAAN! Oh-oh mi è semblato di vedele un Piro. Ma si si è lui è proprio il Piro! La sua faccia da "tu, TUUUUUU!" (ci sono cose che non si possono comprare...) "Ti rendi conto di quanto è assurdo trovarci qui dopo tutto questo tempo di tutti i posti possibili..." in realtà no. Te disegni fumetti, io disegno fumetti, questo è un corso di fumetto. niente di strano, no?
Gli amici di amici di amici, le missioni impossibili fallite prima di iniziare, i sogni, le mani che mi scompigliano i capelli.
Sono tornata =D