domenica 17 luglio 2011

In Piena Crisi D'Astinenza

Mi sono svegliata stamattina alle 8 e già piangevo. Poi mi sono messa a pregare, cosa che non facevo da una vita. Colazione l'ho fatta a forza, ho la nausea per aver dormito troppo poco e pianto così tanto. Gesù però ogni tanto si ricorda di me e mi ha fatto trovare una rete wireless senza password sul davanzale della finestra, quindi ho potuto finalmente smettere di disperarmi per la solitudine. E' incredibile quanta compagnia possa venire dalla rete: il solo fatto di essere virtualmente dove posso essere raggiunta col minimo sforzo mi fa stare meglio. Credo che passerò davanti al computer il resto della giornata. Volendo, anche il resto della mia vita. Però stamattina ho pensato anche a dei metodi casalinghi per levarmi dai coglioni... tipo un bel bicchierone di detersivo prima di andare a dormire. O il classico dito nella presa dopo la doccia. O fare una breve sortita fuori dal finestrone della sala. Ne "il giardino delle vergini suicide" c'è una che la fa finita infilando la testa nel forno a gas. Se non mi infastidisse l'idea di essere trovata col culo per aria, sarebbe papabile anche questo metodo. Stesso motivo per cui non mi affogherei nel water.
Le cose che più mi attraggono della prospettiva di sparire da questo universo sono l'aspettativa del niente assoluto che ne seguirà, ma soprattutto la sua preparazione. Farei tutto con estrema calma: mi laverei, mi depilerei, mi vestirei esageratamente bene e mi truccherei con precisisissima cura, mi piastrerei i capelli e metterei lo smalto alle unghie, anche quelle dei piedi. Tutto rigorosamente nero, a lutto. Il mio. E poi ingoierei tutti i medicinali che ci sono in casa, anche quelli scaduti, soprattutto quelli scaduti, anche tutte le bustine di Tachiflu e anche Cellulase Gold.
E invece non farò niente di tutto ciò. Perchè alla fine parlo parlo, penso penso ma non sono mai in grado di fare cose definitive. E infatti non credo che riuscirò davvero a lasciarlo in pace, poveraccio. 
Alla fine, non penso affatto che sia colpa sua. Lui non pensava di fare niente di male, era un modo come un altro di passare un pomeriggio, voleva solo divertirsi. Ma per me è stato qualcosa di enorme. (Ahahaha, beh tanto enorme proprio non è, dai.) No, scusa, volevo dire, che è stata una delle cose più importanti della mia vita. Mi dispiace moltissimo di essere così, scusami. Se fossi una persona più serena e capace di stare da sola con me stessa avremmo potuto continuare a divertirci e forse sarei riuscita anche a mostrarti quel poco di buono che c'è in me. E invece sono completamente dipendendente da te, e non ne ho nessun motivo, ne alcun diritto, perchè la tua vita e la mia non potrebbero essere più separate. Non dovrei neanche parlare di te qui, me lo hai chiesto espressamente. Ma a qualcuno queste cose devo pur dirle, e tu non mi ascolti... non so neanche se in caso potresti capire. Perchè è qualcosa che non ti appartiene affatto, il sentirsi annullati per un'altra persona, preferire l'altro a te stesso, avere vere e proprie crisi perchè è passato troppo tempo dall'ultima volta che l'hai sentito (vagamente) vicino. Io dipendo da te, e quando non vedo neanche una speranza di poterti stare accanto, neache virtualmente, come adesso, io non so davvero cosa fare di me stessa. E' come se non avessi niente altro. Non lo so perchè proprio te, chiunque altro sarebbe stato meglio. Non capisco come è potuto accadere. A che è servito passare una vita a cercare di rendermi una persona semi-normale e interessante per poi lasciare completamente la mia felicità in mano tua? Mi sono buttata via, non ho più alcun controllo su di me. 
Se io fossi un videogioco tu avresti l'unico joystick in grado di farmi funzionare come preferisci. Ma sono un gioco impegnativo, pesante, così te ne sei disfatto. Che altro potevi fare? Non hai mica sbagliato.
Però pensa ai sentimenti (?!) del videogioco. Quello non funziona se non c'è qualcuno che lo aziona. Un gioco che non riesce ad interessare il giocatore è un fallimento perchè senza di lui non ha ragione d'essere. 
E anche io da sola sono vuota.

sabato 2 luglio 2011

Il Castello Errante De Mente

-... E' astuto, egoista e vanesio come un pavone; è codardo e non lo si può vincolare a nulla.
- Davvero? strano che voi elenchiate tanti difetti con tale orgoglio, o innamoratissima signora.
- Cosa intendete con "difetti"?- Sophie era arrabbiata- Vi stavo solo descrivendo Howl.-

Howl e Sophie si amano... eppure non fanno che bisticciare! Lei così pragmatica, lei che non si piace, ma si accetta, lei così testarda! E lui così superficiale, così egoista, così... Howl!. Eppure funzionano, si amano e si completano... ma questa, ovviamente, è solo una favola.
Nella realtà se il tuo Howl passa ogni giorno 2 ore in bagno prima uscire a caccia di ragazze, non si limita a conquistarle, poi se le scopa. Nella realtà Howl non capirà che tu sei diversa da loro, che tu non te lo meriti, nella realtà egli vi userà tutte, per poi gettarti via con le altre, allo stesso modo. Nella realtà se ti lasci andare alla solitudine fino a trasformarti in una vecchia, non c'è nessun incantesimo da spezzare, non si torna indietro. Nella realtà a Howl di una come Sophie non gliene fregherebbe assolutamente niente.
Nella realtà Sophie non è forte e non sa arrabbiarsi davvero, tutto quello che sa fare è voler bene e sperare, sperare di essere un giorno ricambiata. Ma non è mai così che vanno le cose nella realtà.
Quando deciderai finalmente di smettere di illuderti e lasciarlo in pace, stupida, stupidissima Sophie?