sabato 28 novembre 2009

Placebo live @Stadthalle Wien 27-11-2009

Voglio iniziare con i primi versi di una canzone che non è dei Placebo, ma che rende perfettamente l'idea di ciò che è stata per me ieri sera:

Come, smash up your seats tonight
Sippin’on wine, I’m fine
The music keeps me up all night
Cause I’m full of lust
Come with us
Run for your lives
I’m only lonely when the music’s over
Lonely when you’re going home


Premessa: ieri 27 novembre 2009, ore 6 a casa del mio "amico speciale". Si parla del più e del meno con le sue coinquiline. Poi esce fuori il discorso Placebo:
"a che ora inizia il concerto?"
"Mah, inizierà verso mezzanotte come tutti i concerti..."
"Veramente, inizia alle 7..."
Azz. Ma lì per lì niente di preoccupante. Non avevo il biglietto. Io volevo solo andare là a Stadthalle, davanti all'arena chiusa, per respirare l'aria che si respira prima di un concerto, guardare la gente felice entrare e magari captare qualche nota sfuggita alle pareti insonorizzate. E volevo essere accompaganta. Non avevo davvero voglia di andare da sola. A quanto pare ho seri problemi a farmi coraggio se sono sola. E infatti:
"Chiara, se ti devo accompagnare solo per stare fuori a far niente puoi anche andare da sola..."
"daiii, perfavore perfavore perfavore, non ti chiedo mai più niente!"
"Chiara, se andiamo lì dobbiamo entrare... troviamo il biglietto e entriamo"
"seeee..."
"Chiara ti giuro che stasera entriamo..."
Dopo un pò di conversazioni su questo tono inizio ad essere seriamente gasata. No, ero più che gasata, ero speranzosa. Ed io che non spero mai niente, che non riesco mai a credere che qualcosa di bello mi possa accadere, ieri sera inizio a sentirmi davvero ansiosa. Talmente ansiosa da mettere il muso al mio accompagnatore che con mezzi niente affatto politically correct voleva farmi perdere tempo, talmente anziosa da maledire lui e tutta la sua discendenza perchè è voluto assolutamente andare a comprare una bottiglia di vino, talmente ansiosa che poi quella bottiglia me la sono scolata quasi a metà. Ed alle 6 e 40 siamo alla stazione di Burggasse-Stadthalle, che guardacaso si trova proprio sulla linea U6 della metro, a 3 fermate di distanza dalla via del mio studentato. Lì davanti prima ondata di panico. Dove si va?! Prima che mi faccio coraggio e chiedo indicazioni ad un gruppo di ragazze in nero passano cinque minuti e vari rimproveri da parte del mio accompagnatore che "se sapessi l'inglese o il tedesco io, a quest'ora eravamo già dentro con i biglietti e tutto". 6 e 50, siamo davanti all'arena. Mi ricordo che non ho contanti con me e che se voglio comprare i biglietti devo prelevare i soldi dalla Poste-pay, anche perchè il mio accompagnatore non ha intenzione di cacciare un centesimo. E quindi giriamo per vicoli alla ricerca del bancomat perduto. 6 e 55 di nuovo davanti all'arena con 100 euro caldi caldi in mano.  Chiedo a 2 tizi in giubbetto catarinfrangente, incaricati di dirigere la fila verso l'ingresso se si possono comprare biglietti all'interno.
"You have to ask at the other queue, I don't know if there are still ticket available..."
Askare all'altra fila è una parola, c'è un sacco di gente e io inizio già a scoraggiarmi. Poi una ragazza mossa a compassione dalla mia espressione afflitta, mi dice in inglese che ci sono tizi che rivendono il loro biglieto "at the opposite side of the builnding"
"Thank you!, Thank you so much!" e grazie sti cazzi, perchè giriamo intorno all'arena 2 volte ma di venditori di biglietti neanche l'ombra. Il mio morale è sotto le scarpe, anche per via dei rimproveri del mio accompagnatore, innervosito dal fatto che mi vergogno a chiedere in giro alla gente se tiene il biglietto in mano perchè lo vuole vendere o perchè si stanno solo vantando di averlo prenotato con mesi di anticipo.
Ore 7 miracolo. Scorgo 2 gruppetti di ragazzi che stanno discutendo il prezzo di un biglietto. Il mio amico speciale mi getta di peso in mezzo alla mischia: "how much for a ticket?"
"45, it's original!" grazie al cavolo, ci mancherebbe pure che è falso! e a comprarlo per tempo, il biglietto costava 40.
Mi si avvicina una biondina che mi dice tutto di un fiato "twentyfive!" e mi guarda come se mi avesse appena donato un polmone. Andata. Strigo tra le mani il primo biglietto. 
 La stessa ragazza che prima voleva 45 adesso mi da un colpetto in spalla e con aria depressa mi chiede altri 25 euro per il secondo biglietto. Io sbigottita: "are you sure?!" lei più sbigottita di me ci pensa su e mi fa un "yeah" triste triste. Andata anche questa: abbiamo i biglietti! e ho pagato 50 euro per 2 invece che 40 per uno! Il vino in circo i due preziosissimi pezzi di carta in mano saltello felice intorno al mio accompagntore che tra emo e rocchettari non c'entra niente, che i Placebo non gli piacciono molto e li ha pure già visti, e che è lì solo per fare da palo, tipo papà che accompagna la figliotetta all'asilo (e vista la sua altezza l'effetto che facciamo è più meno quello).
Ore 7 e 10 dopo la fila ed i controlli vari (dove a lui hanno sequestrato l'apribottiglia usato per il vino e a me una bottiglietta di caffè) siamo al guardaroba (che gentilmente ha pagato lui) e sentiamo la band apriconcerto, gli Expatriate, attaccare con la prima canzone. Entriamo nell'arena, non ancora piena. Cerchiamo di avanzare un pò verso il palco ma ci accorgiamo ben presto che ci sono delle tranzenne a bloccare l'accesso, a più di 10 metri dal centro. Anche questa volta lui mi trascina di peso da un'altra parte, passiamo davanti a due guardie che ci mettono il solito braccialetto e siamo dentro. Gli Expatriete dal vivo non sono affatto male, molto più potenti che a sentirli così, e mi sono pure ricordata che un paio di canzoni le conoscevo già, tipo questa. Suonano credo 5 song in totale. Poi le luci si accendono, un attimo di quiete nell'attesa ormai densissima, e dopo un pò si rispengono: sul maxi schermo appaiono Brian ed il nuovo acquisto della band, il batterista 20 enne (vecchio pedofilo di un Brian Porko!) che promuovono dei video realizzati dalla loro etichetta a fini umanitari, credo. Non so, ero un pò ipnotizzata dalle sue labbra e dalla sua voce, per fare caso a quello che diceva. Poi dei video per promuovere un festival del cinema francese. Ho rintracciato il trailer del più carino, animazione stop-motion su Bruce Lee. E dopo ancora qualche minuto di attesa inizia lo show... il palco è a tema con il nuovo cambio di look dei Placebo che questo anno hanno come simbolo un sole eclissato, ecco il video dell'introduzione e di For What It's Worth, che come tutte le canzoni dell'ultimo album dal vivo è 10.000 volte più bella:

Ecco la scaletta, ben 22 canzoni!
•Ashtray Heart
•Battle For The Sun
•Soulmates
•Speak In Tongues
Follow The Cops Back Home
•Every Me Every You
•Special Needs
•Breathe Underwater
•Because I Want You
•Twenty Years
Julien
Never Ending Why
Blind
•Devil In The Details
Meds
• Song To Say Goodbye
e sulle note di questa canzone Brian se ne va agitando la manina, con un sorrisetto sbarazzino...
ma eccolo che tornaaaaa!
Bright Lights
Special-K
The Bitter End
E torna di nuovo!!! (secondo me si ritira giusto per... ehm... sniff sniff..)
Infra Red
•Taste In Men

giovedì 19 novembre 2009

A Question Of Time...

Adesso anche gli shojo manga hanno cambiato parere. Se neanche i fumetti più strappalcrime e romantici finiscono con un "e vivremo insieme felici e contenti" ma con "saremo insieme finchè non troverà un persona migliore di me" eh allora siamo alla frutta. E' la cosa più triste che abbia mai letto. E naturalmente è vera.
E' un'idea mia o la realtà non potrebbe essere peggiore?

domenica 15 novembre 2009

il Tristo Momento

C'è Gandalf del signore degli anelli che in questo film, tra l'altro di quelli che ti fanno piangere l'inverosimile, interpreta il ruolo di un vecchietto schizofrenico che crede di essere il re di un mondo fantasy, e sono arrivata al punto in cui lui scopre di essere solo un povero pazzo, quando, naturalmente, si blocca mediavideo e mi vedo costretta ad aspettare i soliti 54 minuti. Quale scusa migliore per iniziare un Tristo Momento filosofico dal sapore retrò ed esternare questo dolore molto emo
-rroidale. (eh scusate la precisazione non richiesta ma credo che sto mangiando troppe schifezze.)
Quindi pensavo. Che fondamentalmente le persone si distinguono in sane e malate. Ti diverti e sai far divertire? Dici ciò che vuoi, nel limite della cortesia, senza problemi? ti trovi più o meno a tuo agio con tutti e sai come affrontare le nuove amicizie? riesci in ciò che fai e ti piace farlo? non hai inceppamenti psichici di nessun tipo? bene, bravo, sei sano.
Se invece ti diverti solo quando Venere entra nella sesta casa e strane congiunzioni astrali preannunciano imminenti sciagure, se non hai idea di come risultare simpatico, se calibri male le parole e ti ritrovi a dire cose che sai essere inappropiate, se stai bene con la gente solo quando la gente non c'è, se quanto ti capita tra le mani un potenziale nuovo amico vai in iperventilazione, se non sai impegnarti e non sei mai sicuro di ciò che fai, se ti impalli su tabù e dilemmi morali che gli altri si sono lasciati alle spalle da decenni, se infine -sei-alta-un-metro-e-sessanta-scarso-hai-i-capelli-più-corti-dietro-e-più-lunghi-davanti,-gli-occhiali-e-i-denti-molari-da-castoro,-prediligi-abbigliamento-finto-emo-punk-goth-e-il-tuo-cognome-inizia-per-p-e-finisce-per-i- allora Chiara tesoro sei malata. (soprattutto se parli di te in terza persona U.U)
E un'altra grande verità è che ai malati piaccio i sani. I sani sono la luce. Stare vicino ad un sano è respirare, ti scioglie il groppo di insicurezza che credevi avesse messo le radici in in fondo alla tua gola, ti apre il cervello, ti arricchisce... e ti fa capire fino a che punto sei malato. piacevolissima gioia dolce-amara.
Ma ad un sano la compagnia di un malato non serve. Non se ne sente arricchito, non lo diverte, non sa che farsene. Alle elementari, quando si è piccoli, queste cose ancora non si sanno... e non è raro vedere delle coppie sano-malato formarsi spontaneamente: la bambina bellissima e bravissima sempre gentile con tutti che prende in simpatia quella bruttina, non particolarmente intelligente e più chiusa di una noce... è qualcosa che ti riempie il cuore, davvero... e la bimba-noce idolatra la sua amichetta...ma crescendo inizierà a chiedersi come sia possibile che qualcuno di tanto bello possa gradire la compagnia di una come lei... e purtoppo anche la bambina-idol inizierà a chiederselo, e divenuta ormai ragazza si allonatnerà silenziosamente dalla sua fedele ammiratrice. Però vorrei che ciò potesse accadere anche tra adulti. Del tipo, a caso, così per dire...un sano che si  innamora di malata... e anche se poi si accorgerà dello sbaglio e tornerà sui suoi passi... vorrei proprio che potesse accadere. Crogiolarmi nella sua luce, raccogliere quante più briciole del suo splendore riesco, prima che cambi idea, e farne tesoro, sapendo benissimo di non poter dare nulla in cambio.
Un piacevolissimo amore dolce-amaro.

mercoledì 4 novembre 2009

Ops, I did it again

Scheisse. What a mess! I'm a mess. My thoughts, my feelings, all mixed up, like never before.
Oh, sarà che sto leggendo Midnight Sun in inglese, e che la lezione di English Literature mi appassiona come sempre tantissimo, ma sento di amarla un sacco, questa lingua. Anche se non la so usare. Mi sono resa conto, parlando con chi le lingue le ha studiate bene davvero, che noi poveri scemi che studiamo con tanta dedizione a Perugia non andremo mai da nessuna parte. Non si può uscire dalla triennale con solo un B1 nella seconda lingua, è ridicolo. Ma ehi, sto parlando di cose serie? Dio ce ne salvi e liberi, no, per carità! Non mi smentisco mai. Proprio non mi importa, che ci devo fare.
-Chiara, guarda il video del discorso del Che che ho postato sul mio profilo, è impressionante.
-Adesso ho da fare.
-Ah. E che stai facendo?
-Sto parlando con Spike. (Applicazione di Facebook "parla con" in questo caso, il vampiro di Buffy)
Ma si può a 20 anni ragionare ancora così? ma quand'è che me ne fregherà qualcosa del mondo in cui vivo?
Della storia, della politica, delle guerre... quando è che mi farò un'opinione? Oppure a 40 anni andrò ancora al cinema solo per vedere film fantasy e leggerò solo libri con i vampiri?
Eppure non ho mai pensato di essere stupida. Mi sono sempre ritenuta una persona interessante. Certo, c'è da scavare parecchio per trovare la parte interessante, ma sono certa che questo nucleo sostanzioso da qualche parte c'è. Forsè è un'intelligenza orientata male? O è il mio essere estremamente infantile che mi impedisce di stare con i piedi per terra? Il colmo dei colmi è che non riesco neanche a vedere un film serio. E che cavolo, è solo un film. E invece no, non ci riesco. Adesso che ho tutte le sere libere e tutti i film uploadati su internet a disposizione, ripiego sempre e comunque sul fantasy. Tanto che, ormai, ho praticamente esaurito i titoli, li ho visti tutti. Che poi, se fossi in compagnia lo guarderei volentieri un film serio, ma da sola...
Eccolo, è arrivato il momento del "da sola..." ma che cacchio Chiara... te sei da sola anche in mezzo alla gente. Riesci a stare da sola anche se stai abbracciando qualcuno. E poi corro qui a lamentarmi. E piango se mi allontanano, e piango pure se provano a riavvicinarsi, che tanto lo so che non funzionerà. Emo di merda, cresci una buona volta.