Voglio iniziare con i primi versi di una canzone che non è dei Placebo, ma che rende perfettamente l'idea di ciò che è stata per me ieri sera:
Come, smash up your seats tonight
Sippin’on wine, I’m fine
Sippin’on wine, I’m fine
The music keeps me up all night
Cause I’m full of lust
Come with us
Run for your lives
I’m only lonely when the music’s over
Lonely when you’re going home
Lonely when you’re going home
Premessa: ieri 27 novembre 2009, ore 6 a casa del mio "amico speciale". Si parla del più e del meno con le sue coinquiline. Poi esce fuori il discorso Placebo:
"a che ora inizia il concerto?"
"a che ora inizia il concerto?"
"Mah, inizierà verso mezzanotte come tutti i concerti..."
"Veramente, inizia alle 7..."
Azz. Ma lì per lì niente di preoccupante. Non avevo il biglietto. Io volevo solo andare là a Stadthalle, davanti all'arena chiusa, per respirare l'aria che si respira prima di un concerto, guardare la gente felice entrare e magari captare qualche nota sfuggita alle pareti insonorizzate. E volevo essere accompaganta. Non avevo davvero voglia di andare da sola. A quanto pare ho seri problemi a farmi coraggio se sono sola. E infatti:
"Chiara, se ti devo accompagnare solo per stare fuori a far niente puoi anche andare da sola..."
"daiii, perfavore perfavore perfavore, non ti chiedo mai più niente!"
"Chiara, se andiamo lì dobbiamo entrare... troviamo il biglietto e entriamo"
"seeee..."
"Chiara ti giuro che stasera entriamo..."
Dopo un pò di conversazioni su questo tono inizio ad essere seriamente gasata. No, ero più che gasata, ero speranzosa. Ed io che non spero mai niente, che non riesco mai a credere che qualcosa di bello mi possa accadere, ieri sera inizio a sentirmi davvero ansiosa. Talmente ansiosa da mettere il muso al mio accompagnatore che con mezzi niente affatto politically correct voleva farmi perdere tempo, talmente anziosa da maledire lui e tutta la sua discendenza perchè è voluto assolutamente andare a comprare una bottiglia di vino, talmente ansiosa che poi quella bottiglia me la sono scolata quasi a metà. Ed alle 6 e 40 siamo alla stazione di Burggasse-Stadthalle, che guardacaso si trova proprio sulla linea U6 della metro, a 3 fermate di distanza dalla via del mio studentato. Lì davanti prima ondata di panico. Dove si va?! Prima che mi faccio coraggio e chiedo indicazioni ad un gruppo di ragazze in nero passano cinque minuti e vari rimproveri da parte del mio accompagnatore che "se sapessi l'inglese o il tedesco io, a quest'ora eravamo già dentro con i biglietti e tutto". 6 e 50, siamo davanti all'arena. Mi ricordo che non ho contanti con me e che se voglio comprare i biglietti devo prelevare i soldi dalla Poste-pay, anche perchè il mio accompagnatore non ha intenzione di cacciare un centesimo. E quindi giriamo per vicoli alla ricerca del bancomat perduto. 6 e 55 di nuovo davanti all'arena con 100 euro caldi caldi in mano. Chiedo a 2 tizi in giubbetto catarinfrangente, incaricati di dirigere la fila verso l'ingresso se si possono comprare biglietti all'interno.
"You have to ask at the other queue, I don't know if there are still ticket available..."
Askare all'altra fila è una parola, c'è un sacco di gente e io inizio già a scoraggiarmi. Poi una ragazza mossa a compassione dalla mia espressione afflitta, mi dice in inglese che ci sono tizi che rivendono il loro biglieto "at the opposite side of the builnding"
"Thank you!, Thank you so much!" e grazie sti cazzi, perchè giriamo intorno all'arena 2 volte ma di venditori di biglietti neanche l'ombra. Il mio morale è sotto le scarpe, anche per via dei rimproveri del mio accompagnatore, innervosito dal fatto che mi vergogno a chiedere in giro alla gente se tiene il biglietto in mano perchè lo vuole vendere o perchè si stanno solo vantando di averlo prenotato con mesi di anticipo.
Ore 7 miracolo. Scorgo 2 gruppetti di ragazzi che stanno discutendo il prezzo di un biglietto. Il mio amico speciale mi getta di peso in mezzo alla mischia: "how much for a ticket?"
"45, it's original!" grazie al cavolo, ci mancherebbe pure che è falso! e a comprarlo per tempo, il biglietto costava 40.
Mi si avvicina una biondina che mi dice tutto di un fiato "twentyfive!" e mi guarda come se mi avesse appena donato un polmone. Andata. Strigo tra le mani il primo biglietto.
La stessa ragazza che prima voleva 45 adesso mi da un colpetto in spalla e con aria depressa mi chiede altri 25 euro per il secondo biglietto. Io sbigottita: "are you sure?!" lei più sbigottita di me ci pensa su e mi fa un "yeah" triste triste. Andata anche questa: abbiamo i biglietti! e ho pagato 50 euro per 2 invece che 40 per uno! Il vino in circo i due preziosissimi pezzi di carta in mano saltello felice intorno al mio accompagntore che tra emo e rocchettari non c'entra niente, che i Placebo non gli piacciono molto e li ha pure già visti, e che è lì solo per fare da palo, tipo papà che accompagna la figliotetta all'asilo (e vista la sua altezza l'effetto che facciamo è più meno quello).
Ore 7 e 10 dopo la fila ed i controlli vari (dove a lui hanno sequestrato l'apribottiglia usato per il vino e a me una bottiglietta di caffè) siamo al guardaroba (che gentilmente ha pagato lui) e sentiamo la band apriconcerto, gli Expatriate, attaccare con la prima canzone. Entriamo nell'arena, non ancora piena. Cerchiamo di avanzare un pò verso il palco ma ci accorgiamo ben presto che ci sono delle tranzenne a bloccare l'accesso, a più di 10 metri dal centro. Anche questa volta lui mi trascina di peso da un'altra parte, passiamo davanti a due guardie che ci mettono il solito braccialetto e siamo dentro. Gli Expatriete dal vivo non sono affatto male, molto più potenti che a sentirli così, e mi sono pure ricordata che un paio di canzoni le conoscevo già, tipo questa. Suonano credo 5 song in totale. Poi le luci si accendono, un attimo di quiete nell'attesa ormai densissima, e dopo un pò si rispengono: sul maxi schermo appaiono Brian ed il nuovo acquisto della band, il batterista 20 enne (vecchio pedofilo di un Brian Porko!) che promuovono dei video realizzati dalla loro etichetta a fini umanitari, credo. Non so, ero un pò ipnotizzata dalle sue labbra e dalla sua voce, per fare caso a quello che diceva. Poi dei video per promuovere un festival del cinema francese. Ho rintracciato il trailer del più carino, animazione stop-motion su Bruce Lee. E dopo ancora qualche minuto di attesa inizia lo show... il palco è a tema con il nuovo cambio di look dei Placebo che questo anno hanno come simbolo un sole eclissato, ecco il video dell'introduzione e di For What It's Worth, che come tutte le canzoni dell'ultimo album dal vivo è 10.000 volte più bella:
Ecco la scaletta, ben 22 canzoni!
•Battle For The Sun
•Soulmates
•Speak In Tongues
•Follow The Cops Back Home
•Every Me Every You
•Special Needs
•Breathe Underwater
•Because I Want You
•Twenty Years
•Julien
•Never Ending Why
•Blind
•Devil In The Details
• Meds
• Song To Say Goodbye
e sulle note di questa canzone Brian se ne va agitando la manina, con un sorrisetto sbarazzino...
ma eccolo che tornaaaaa!
•Bright Lights
•Special-K
•The Bitter End
E torna di nuovo!!! (secondo me si ritira giusto per... ehm... sniff sniff..)
•Infra Red
•Taste In Men