domenica 15 novembre 2009

il Tristo Momento

C'è Gandalf del signore degli anelli che in questo film, tra l'altro di quelli che ti fanno piangere l'inverosimile, interpreta il ruolo di un vecchietto schizofrenico che crede di essere il re di un mondo fantasy, e sono arrivata al punto in cui lui scopre di essere solo un povero pazzo, quando, naturalmente, si blocca mediavideo e mi vedo costretta ad aspettare i soliti 54 minuti. Quale scusa migliore per iniziare un Tristo Momento filosofico dal sapore retrò ed esternare questo dolore molto emo
-rroidale. (eh scusate la precisazione non richiesta ma credo che sto mangiando troppe schifezze.)
Quindi pensavo. Che fondamentalmente le persone si distinguono in sane e malate. Ti diverti e sai far divertire? Dici ciò che vuoi, nel limite della cortesia, senza problemi? ti trovi più o meno a tuo agio con tutti e sai come affrontare le nuove amicizie? riesci in ciò che fai e ti piace farlo? non hai inceppamenti psichici di nessun tipo? bene, bravo, sei sano.
Se invece ti diverti solo quando Venere entra nella sesta casa e strane congiunzioni astrali preannunciano imminenti sciagure, se non hai idea di come risultare simpatico, se calibri male le parole e ti ritrovi a dire cose che sai essere inappropiate, se stai bene con la gente solo quando la gente non c'è, se quanto ti capita tra le mani un potenziale nuovo amico vai in iperventilazione, se non sai impegnarti e non sei mai sicuro di ciò che fai, se ti impalli su tabù e dilemmi morali che gli altri si sono lasciati alle spalle da decenni, se infine -sei-alta-un-metro-e-sessanta-scarso-hai-i-capelli-più-corti-dietro-e-più-lunghi-davanti,-gli-occhiali-e-i-denti-molari-da-castoro,-prediligi-abbigliamento-finto-emo-punk-goth-e-il-tuo-cognome-inizia-per-p-e-finisce-per-i- allora Chiara tesoro sei malata. (soprattutto se parli di te in terza persona U.U)
E un'altra grande verità è che ai malati piaccio i sani. I sani sono la luce. Stare vicino ad un sano è respirare, ti scioglie il groppo di insicurezza che credevi avesse messo le radici in in fondo alla tua gola, ti apre il cervello, ti arricchisce... e ti fa capire fino a che punto sei malato. piacevolissima gioia dolce-amara.
Ma ad un sano la compagnia di un malato non serve. Non se ne sente arricchito, non lo diverte, non sa che farsene. Alle elementari, quando si è piccoli, queste cose ancora non si sanno... e non è raro vedere delle coppie sano-malato formarsi spontaneamente: la bambina bellissima e bravissima sempre gentile con tutti che prende in simpatia quella bruttina, non particolarmente intelligente e più chiusa di una noce... è qualcosa che ti riempie il cuore, davvero... e la bimba-noce idolatra la sua amichetta...ma crescendo inizierà a chiedersi come sia possibile che qualcuno di tanto bello possa gradire la compagnia di una come lei... e purtoppo anche la bambina-idol inizierà a chiederselo, e divenuta ormai ragazza si allonatnerà silenziosamente dalla sua fedele ammiratrice. Però vorrei che ciò potesse accadere anche tra adulti. Del tipo, a caso, così per dire...un sano che si  innamora di malata... e anche se poi si accorgerà dello sbaglio e tornerà sui suoi passi... vorrei proprio che potesse accadere. Crogiolarmi nella sua luce, raccogliere quante più briciole del suo splendore riesco, prima che cambi idea, e farne tesoro, sapendo benissimo di non poter dare nulla in cambio.
Un piacevolissimo amore dolce-amaro.

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