No, come vuoi tu.
Non volevi niente e io non ti darò più niente, neanche una parola.
E spero che ti piaccia, almeno a te, perchè a me non piace affatto, anzi, lo trovo devastante.
Ma, anche volendo, non mi è rimasto più altro da darti.
venerdì 14 ottobre 2011
sabato 8 ottobre 2011
La Politica Su Facebook
E' una delle cose più tristi che io riesca a concepire. Tutta questa mobilitazione, questa corsa all'adesione a questa o quella campagna. Ma davvero vi interessa sta roba? Perchè? Spiegatemi perchè, visto che io proprio non riesco a capire.
E allora perchè prendete tanto a cuore queste questioni? Da che deriva questa vena satirica e polemica che sembra abbiate improvvisamente scoperto tutti quanti? Ad aprire facebook sti giorni sembra di trovarsi ad una convention di paladini della giustizia: è una vergogna di qua, l'Italia fa schifo di là, battute che non fanno ridere da tutte le parti. A sentirvi sembra che abbiate a che fare coi politici personalmente, sembra che Berlusconi si sia scopato vostra sorella.
Ma avete tutta 'sta voglia di sporcarvi le mani a scrivere della loro merda? Allora diventate scrittori e giornalisti, datevi alla politica voi stessi, fate qualcosa! E' troppo comodo essere "impegnati" stando comodamente seduti in poltrona a mettere i "mi piace" su facebook.
Oh, ma scusate, voi siete quelli che cambieranno le cose. E perchè, di grazia, questo casino di parole inutili sarebbe giusto e nobile? Credete di agire per il bene comune? Tramite facebook?! ò.O
Siete proprio indignati eh? Ma bravi. Continuate pure ad infilare l'antiberlusconismo tra un video dei Nirvana e una citazione sbagliata, ma si, mettete tutto sullo stesso piano, tanto che differenza c'è? Sono solo modi diversi di essere alternativo. Ma non capite che quella che mandate in giro non è informazione, perchè nessuno che partecipa alle vostre grandi mobilitazioni si informa davvero? Non capite che la maggioranza aderisce solo per avere qualcosa con cui attaccare bottone con la tipa in Coverse e kefiah? Non capite che la maggior parte de 'sta roba è diffusa dai finti sinistroidi del cazzo, quelli che Saviano è il nuovo Pasolini? Ma andate a suonare i bonghi, va.
Per quanto mi riguarda, con la fine del mondo imminente ho altro a cui pensare. Non che me ne sarebbe fregato molto in ogni caso, ma ora mi interessa meno che mai. Perchè il mio mondo finirà molto prima del 2012, e precisamente, la mia vita, o almeno quella che riesco a immaginare, finirà il 15 ottobre dopo il concerto dei Cani. A meno che io non trovi un'altra cosa carina da attendere che mi consenta di sopravvire ancora un po', finchè non sarà passata anche quella, e così via. Sto facendo come Sherazade: rimando di giorno in giorno la mia fine raccontandomi storie, illudendomi e aspettando tempi migliori. La faccenda mi impegna seriamente e non c'è spazio per molto altro.
E scusate se salvare me stessa mi interessa molto più che salvare Wikipedia.
A adesso crocifiggetemi, lapidatemi pure, sono pronta. Aspetto con gaudio i vostri commenti piccati. Ditemi che è a causa di quelli come me che l'Italia va a rotoli, ditemi che gli ignavi vanno all'inferno e i disfattisti sono solo sfigati frustrati. Forza, fatevi sotto!
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mercoledì 5 ottobre 2011
In questo angolo di universo che non gira nel modo giusto succede che anche io mi sento inceppata.
La sensazione che prevale su tutte è di stare perdendo tempo, sprecando interi anni.
E non parlo dell'università. Per quanto sia un mondo confuso, ingiusto e precario, il sistema in cui sono inserita come studentessa è un dato di fatto, è reale, persino piacevole a volte e soprattutto punta ad uno scopo: la laurea. Che poi questa sia praticamente inutile, è un'altra storia.
Parlo di un perdere tempo a livello di azioni quotidiane e di vissuto, di sentimenti e di emozioni. Mi sento stagnante. Sono mesi e mesi che il mio cervello non acquisisce informazioni nuove su cui rimuginare e sono anni che non mi imbatto in gente interessante che mi faccia crescere (L'indie a parte). Quindi, come persona che ha voglia di cambiare, conoscersi, definirsi, sto assolutamente perdendo tempo.
Vorrei tanto uscire. Dalla mia pelle, da casa a casa, da casa a Perugia, da Perugia, dall'Idiotalia... ma dove andare? E soprattutto, chi viene con me? Dopo l'erasmus non credo più nel viaggiare da sola, mi dispiace.
Ogni sera vado a dormire con la sensazione nettissima che quando aprirò gli occhi il giorno dopo il mondo avrà colori diversi, più accesi, contrasti meravigliosi... che puntualmente non si realizzando. E così, giorno dopo giorno, è una delusione dopo l'altra.
In ogni caso, nessuno mette in dubbio che tutto ciò sia il disastroso risultato ottenuto dall'esposizione del cervello di una ragazzina alle colossali stronzate dei tanti romanzetti e manga che ha letto.
Ci sono categorie di persone che a mio parere avrebbero vissuto più serene se non avessero conosciuto nulla del mondo, se non fossero mai uscite dalla striminzita realtà locale in cui sono cresciute, se non avessero anelato a qualcosa in più, più lontano, più finto ma anche più vivo, più costruito, più malato, più eccitante, più trasgressivo, più adulto, più consapevole, più completo. In una parola, irraggiungibile.
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